Rispetto alle notizie pubblicate nelle edizioni precedenti su zona 9, grosse e nuove proposte a conoscenza del comitato non ce ne sono.
Siamo in attesa della aggiudicazione della gara di appalto avviata dalla provincia di Milano per la realizzazione di un intervento di semplice adeguamento del CSNO (canale scolmatore di nord ovest) che, come sostengono anche gli esperti del settore idraulico, non risolverà il problema delle continue esondazioni.
Per quanto riguarda la prospettata vasca di laminazione a Senago sono in corso trattative con il comune, a tutt’oggi non se ne sa nulla.
Un’altra ipotesi, il progetto IANOMI, è stato presentato sia in Provincia, sia in Regione. Se non verrà finanziato non verrà realizzato.
Quindi l’unica opera sin ora realizzata e inaugurata a luglio del 2005 è il raddoppio del CSNO nel tratto Palazzolo(Paderno Dugnano) a Senago (circa 3 Km).
Qualcuno dovrà spiegarci perché si era convenuto per la realizzazione del primo tratto che sarebbe passato da una portata di 30mc/s a 60mc/s e ora non s'intende proseguire per il raddoppio sino a Vighignolo (Settimo Milanese), dove attraverso il deviatore Olona le acque superficiali verrebbero convogliate verso il Lambro meridionale.
Come vengono spese le scarse risorse finanziare?
Il Comitato Stop Esonda Seveso è stato fin dall’inizio consapevole della gravità e delle difficoltà che avremmo incontrato per ottenere una ragionevole soluzione del problema certi che non sarebbe stata una passeggiata. Proprio da questa nostra consapevolezza abbiamo promosso la raccolta di firme in calce alla petizione popolare ,che prosegue e ad oggi la petizione è stata sottoscritta da 4200 cittadini.
Stiamo lavorando all’organizzazione di un Concorso Fotografico per realizzare una prima mostra dal tema:”L’Amico Fiume Seveso:sotto e sopra”. Scopo principale della mostra è quella di promuovere la partecipazione dei cittadini rispetto a un problema che ci riguarda tutti e nello stesso tempo sollecitare le autorità istituzionali a prendersi a cuore il problema e prospettarci soluzioni risolutive.
Altra iniziativa che siamo intenzionati a promuovere è un convegno sul Contratto di Fiume Seveso, approfondendo le azioni sinora svolte e in particolare le azioni e gli impegni che verranno assunti negli anni a venire. In breve sintesi il Contratto di Fiume Seveso è uno strumento innovativo per affrontare in modo unitario le gravi problematiche idraulico-ambientali dei bacini dei fiumi, teso all’attuazione delle finalità ed obbiettivi previsti dalla Comunità Europea in materia ambientale e in particolare per quanto concerne la tutela delle acque e la salvaguardia idraulica, cosi come indicato nel VI Programma di Azione per l’ambiente della Direttiva Europea 2000/60.
Il Contratto di Fiume Seveso è stato sottoscritto solo nel 2006 da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Como e Monza e Brianza e con 46 Comuni, ARPA Lombardia, Autorità di Bacino del PO, AIPO (Agenzia Interregionale per il PO), ATO (Ambiti Territoriali Ottimali), i Parchi Regionali e Ufficio Scolastico regionale della Lombardia. Gli obbiettivi che si pongono i Contratti di Fiume sono rilevanti; si sostiene infatti che il Seveso cambi colore e soprannome: da Fiume nero vogliamo diventi Fiume Azzurro. Sarà interessante, nel convegno che promuoveremo, pervenire a una più puntuale verifica delle cose finanziate e realizzate e se gli obbiettivi descritti nel crono programma dell’anno 2010 sono stati raggiunti.
Come si evince dalle cose dette i tempi non saranno certo brevi prima di poter veder risolto il problema, certo una accelerazione è necessaria, ma molto dipenderà dagli interlocutori politici e in particolare da chi ha e avrà responsabilità di governo.
La Giunta del comune di Milano sul problema Seveso è lontana dall’assunzione di qualsivoglia responsabilità (vedi annuncio risolutivo con vasche nel Parco Nord) e poi il problema riguarda altri.
Nell’ottobre del 2004 il Comune di Milano approvava il Progetto preliminare di un nuovo scolmatore di Nord-Est, che venne respinto dall’Autorità di Bacino del PO nel febbraio del 2006 e da allora sono trascorsi cinque anni, si è tenuta all’oscuro la notizia e quel che è più grave non si è fatto nulla.
Come tutti possono comprendere non era sopportabile per il Fiume Lambro (che già esonda di suo) contenere ulteriori 30mc/s di acqua che gli sarebbero pervenuti dal Seveso.
Neppure rispetto alle competenze che il Contratto di Fiume assegna al Comune si è fatto qualcosa:il monitoraggio, lo stato di pre allarme, di allarme, controllo preventivo degli scarichi, la pulizia dell’alveo del fiume tombinato, di un sistema coordinato con la Protezione Civile e CDZ 9 di allertamento e soccorso alla popolazione. Insomma, non è stato messo in atto un progetto per una azione di riduzione e contenimento del danno sia pubblico che privato.
Purtroppo siamo di fronte all'ennesima bufala italiana o, per dirlo con parole più concrete, ci stanno prendendo per il culo!
RispondiEliminaPare che l'unica soluzione prospettata sia stata, sin dall'inizio di questa emergenza (quale emergenza visto che il seveso esonda da almeno ciquant'anni?), la costruzione di vasche di laminazione a Senago. Una vera balla! Erano inizialmente previsti 800.000 mc di contenimento ed ora, con l'avvenuta del commissario, sono diventato 4.000.000 di mc.!!!
Se guardate le affermazioni dei vari politici e soprattutto tecnici (abbiamo documentazione che lo prova) il problema delle esondazioni nasce nella tratta tra Paderno e Milano, dove tutte le tombinature convogliano i propri contenuti direttamente nel Seveso. E lì inondano Niguarda. Questi ci stanno solo preparando l'ennesima speculazione e con questa hanno trovato il modo di mantenere eterna l'emergenza Seveso. Senago ha già dato. Il fiume seveso passa ad alcuni chilometri dalla nostra città ma, col canale scolmatore siamo stati costretti ad avercelo in casa. Ora il raddoppio sarà in grado di convogliarne tutte le acque, in un territorio che la natura non aveva pensato di creare per accoglierlo. Le vasche saranno la morte dei nostri quartieri e delle falde sotterranee che giungono a Milano che risulteranno irrimediabilmente contaminate dal terzo fiume più inquinato d'europa. Svegliamoci e soprattutto aiutiamoci per trovare una soluzione che sia vera.
Stefano Palazzolo
Comitato Senago Sostenibile